La scuola primaria quest’anno, in occasione della giornata della memoria, propone la rappresentazione grafico-pittorica del film “ Jona che visse nella balena“ di R. Faenza, tratto dal romanzo autobiografico J. Oberski congiunta ad una mostra che ripercorre le tappe storiche che hanno condotto alla shoah, dalle leggi razziali ai campi di concentramento e sterminio.
L’attività, realizzata dai bambini delle classi quinte della scuola primaria, sarà esposta lungo il chiostro del nostro Convitto il giorno 27 Gennaio 2014.
Ciò per non dimenticare l’olocausto perpetrato in quei terribili e drammatici anni della nostra storia e, altresì, sensibilizzare gli spettatori affinchè tutto questo non abbia a ripetersi.
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direttrice artistica: Sofia
Per quanto riguarda il lavoro di lingua, gli alunni hanno prodotto delle lettere immaginando di essere nei campi di concentramento come deportati.
Auschwitz, Dicembre 1943
Cara sorella,
oggi ti scrivo perché so che, anche senza preavviso, potrei presto morire.
Quel viaggio, quello stupido di viaggio !
Non avrei dovuto partire per l’ Italia, ma restare con te in Palestina.
Qua nel Lager la vita è dura e siamo trattati peggio di topi di fogna.
Il viaggio verso questa prigione è stato orribile ! Seicentocinquanta uomini trasportati su un lurido treno senza posti a sedere, cibo o aria da respirare. Dodici vagoni e in ognuno settanta uomini. Io ero nel vagone numero sei, il più schifoso.
Gli altri bambini che erano con me urlavano e piangevano disperatamente.
Arrivati a destinazione, i nazisti ci hanno fatto scendere dalla tradotta e hanno detto a tutti i bambini di andare a destra. Quando è stato il mio turno, però, un soldato mi ha detto in cattivo italiano : “Giochiamo ? Quale parte scegli ? Destra o sinistra ?” Io , con tono sicuro, ho risposto : “ Sinistra”. “Vai, per adesso, poi vedi!” ha replicato lui con un ghigno.
Ero confusa ; dopo poco ho sentito un paio di spari e delle donne urlare. Quando sono arrivata nel luogo in cui ho sentito lo sparo, ho visto a terra cadaveri di bambini. Ho pensato con terrore che questa potrebbe essere anche la mia fine . Noi bambini nel campo di concentramento siamo solo di peso: siamo bocche da nutrire e non forza lavoro.
Mi manchi molto… Greta
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