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L'ULIVO - classi terze
Responsabili del Progetto: docenti primaria Mariella Bonadei e Paola Oprandi
Nel corso del primo quadrimestre abbiamo studiato, in correlazione agli obiettivi di geografia ed educazione alimentare, l’ulivo. L’analisi del tema ha intervallato uscite sul territorio, osservazioni scientifiche in classe sui campioni raccolti, elaborazione di ipotesi circa i problemi incontrati, sintesi statistiche e per ultimo la degustazione del prodotto finale. Vi presentiamo gli elaborati conclusivi realizzati dagli alunni in piccoli gruppi, tali testi fanno parte del libro da noi presentato al concorso “TERRA MADRE”, indetto dalla COMUNITA’MONTANA, ed esposto il 31 marzo a Rogno in occasione della 10^ Mostra Zootecnica Alto Sebino.
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La nostra avventura cominciò in una tiepida giornata di settembre.Le maestre podiste ci tirarono a destra e a manca finché, stanchi morti, arrivammo all’uliveto del signor Beppe Tubacher, detto anche Nonno Beppe. Lì, dopo un meritato riposo, studiammo a lungo una pianta che avevamo finora ignorato: l’ulivo. A scuola, per molti giorni, ci occupammo del nostro misterioso e strano albero, tanto brutto fuori ma…assai interessante! Intanto verso novembre le olive stavano maturando quando un inquietante fenomeno metteva a repentaglio la vita dei poveri frutti: infatti nell’uliveto essi cadevano a causa di insoliti perforamenti. Ma chi nella notte col trapanino faceva tanti danni? Per scoprirlo, raccogliemmo le olive bucate e le sezionammo con cura. Nella polpa si aprivano piccole gallerie e in queste si nascondeva un minuscolo pallino vuoto: un uovo! Ma quale gallinella l’aveva fatto? Passati alcuni giorni, da quei frutti conservati spuntarono fuori numerosi microbachi (larve) di colore giallo chiaro. Essi poi si rifugiarono in un guscio a forma di fagiolo (la pupa) per completare la loro trasformazione…finché una mattina si materializzò l’insetto artefice della maledizione dei buchi: la MOSCA OLEARIA! La bestia non faceva fori con un trapanino ma con l’ovopositore! Dopo la raccolta dei frutti sopravvissuti, via tutti al frantoio “VELA” di Marone per capire come si produce il ricercato liquido d’oro: l’olio di frantoio. E’ un processo assai elaborato che dà un prodotto genuino ma anche alquanto costoso…quasi quanto il nobile metallo…quasi! Per ultima cosa, in classe bruschette a volontà per assaporare finalmente il gustoso olio del nonno Beppe Tubacher.
GLI SCRITTORI
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ODE ALL’ ULIVO
Ulivo
Che spandi il tuo verde
Sulle soleggiate colline,
profonde radici
che bevono
dalla terra
parti d’acqua
e il dolce nutrimento,
tronco contorto e ruvido,
rami intrecciati nel cielo,
foglie d’argento
appuntite come lance
che nelle notti tempestose
ballano
innamorate del vento
e…piccoli frutti viola
che danno un liquido d’oro
delizioso …sul panino!
I POETI |
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