Noi alunni delle classi quinte del Convitto Nazionale- C. Battisti – di Lovere, il giorno 23 ottobre 2008, siamo andati avisitare la centrale idroelettrica di Edolo ed il museo dell’ elettricità di Cedegolo, per approfondire, così, lo studio sull’ elettricità intrapreso nelle lezioni di scienze.Prelevato dalla cucina dell’ Istituto il pranzo al sacco, abbiamo raggiunto il pullman che ci attendeva in Piazzale Marconi e siamo partiti per Edolo, dove le guide, una volta arrivati, ci hanno accolto sul piazzale antistante la centrale.
Successivamente, ci hanno accompagnato in una sala nella quale ci è stato mostrato un video in cui si parlava dei laghi e delle dighe che con le loro acque alimentano la centrale e dei principali macchinari che compongono l’impianto. Inoltre, le due esperte ci hanno illustrato le norme di sicurezza da rispettare nel corso del nostro viaggio dentro la struttura.Quindi, risalendo sul pullman, ci siamo addentrati nel cuore della montagna, per visitare la centrale e i suoi macchinari.Una volta giunti a destinazione, le guide ci hanno spiegato che l’ acqua necessaria per produrre energia proviene dai laghi d’ Avio e d’ Aviolo, posti a monte dell’ impianto. Le acque di questi bacini vengono portate in centrale grazie a una tubatura che si ramifica in due condotte forzate. Così l’ acqua , una volta a valle, passa attraverso le valvole rotative ed entra nelle turbine, facendole girare. Lì si forma energia meccanica che viene, in seguito, trasmessa, grazie all’ albero di trasmissione, all’ alternatore, facendone girare la parte rotante. Il campo magnetico che si forma nell’ alternatore, consente di trasformare l’ energia meccanica in energia elettrica. Questa, poi, viene inviata al trasformatore ( che ne varia la potenza ) e distribuita, attraverso i cavi elettrici dei tralicci, fino a casa nostra. Concluso il suo percorso, l’ acqua si raccoglie nel canale di scarico e, successivamente, nella vasca d’accumulo. Da lì, durante la notte, viene pompata nuovamente nei bacinia monte.Conclusa l’ esperienza alla centrale, ci siamo spostati a Cedegolo, per visitare il museo dell’ elettricità.
Arrivati a destinazione, una volta nel museo, è iniziato il nostro percorso assieme a quello di una goccia d’ acqua: dal suo formarsi nell’ atmosfera fino al liberarsi della sua energia cinetica nella turbina.Nella sala delle sfere ci siamo trovati davvero “tra terra e cielo”, proiettati nell’ atmosfera tra nubi, pioggia, vento, temporali, nevicate… Una videoproiezione su calotte semisferiche ci ha mostrato le metamorfosi dell’ acqua durante il suo intero ciclo.Abbiamo, anche , scoperto come l’ acqua si raccoglie nei laghi artificiali, raccontati nella sala delle dighe. All’ interno di tale ambiente,infatti, un’ installazione multimediale documenta la loro formazione e ne descrive forme, caratteristiche ed ecosistema. In questa sala abbiamo osservato, anche, modellidi dighe e sbarramenti, visualizzati e spiegati su una grande superficie curva, che ricorda la forma di una diga. Lateralmente, sulle pareti, una serie di video proiezioni, ci hanno raccontato, per mezzo di documentari d’ epoca, la storia dei grandi lavori idroelettrici , la costruzione di condotte, canali e varie opere idrauliche, realizzate, spesso, ad alta quota. Dopodichè abbiamo visto due filmati che ci hanno spiegato come erano le centrali una volta . Infine, usciti dal museo, abbiamo consumato il pranzo al sacco e siamo partiti per tornare a scuola.
Questa esperienza è stata bellissima ! Ci siamo particolarmente emozionati quando siamo entrati nel cuore dell’ impianto, perché, con il rumore dell’ acqua che percorreva le condotte, sembrava di ascoltare il cuore della montagna che batteva !
Davide e Giada - Classe 5° B