CARTOLANDIA

in collaborazione con L'Eco di Bergamo e il Gruppo Bancario Credito Bergamasco

responsabile del progetto: Monica Minini

Presentazione

A prima vista la pubblicità è ovunque. Anzi, si insinua ovunque. Apri un giornale, eccola lì che sorride tra le pagine. In televisione non parliamone, in radio pure. Ogni mezzo, muri inclusi, ci racconta storie per invitarci, si fa per dire, a metter mano al portafoglio. E non c’è evento, anche in piccoli centri abitati, che non abbia i suoi bravi sponsor a sostenere. Tanto è vero che si levano voci critiche a segnalare che forse si esagera, che talvolta il volume (e qui si va oltre metafora) è eccessivo.
Già, tutto vero. Ma non è l’unica storia, questa. Facciamo qualche esempio, prendiamo i quotidiani: la pubblicità vale oltre il 50% degli introiti della carta stampata, il che significa che se i giornali possono dire la loro è grazie alla pubblicità. In questo caso, pubblicità fa rima con libertà. Per le televisioni private, la percentuale ovviamente sale di parecchio, non essendoci né canone né acquisto in edicola. E se certi eventi possono tenersi è grazie alla pubblicità. È anche il caso di Cartolandia, che vanta il sostegno del Credito Bergamasco fin dalla prima edizione, nel lontano 1991.
Già, sono passati diciotto anni, un po’ come dire che Cartolandia è diventata maggiorenne. Cosa che per una manifestazione dedicata ai ragazzi fa un po’ sorridere. Ma proprio perché maggiorenne, Cartolandia oggi può permettersi il lusso di indagare il variopinto mondo della pubblicità. E lo fa a modo suo, ficcando il suo naso rosso da clown per vedere come vanno le cose.
Per capirla davvero, la pubblicità, forse non è il caso di pensarne male a prescindere. Tanto vale avvicinarsi, capire come funziona, come si fa. Non per niente quest’anno invitiamo i ragazzi a realizzare campagne pubblicitarie, spot radio e tv. Cioè a inventare slogan, distillare idee, cioè a fare pubblicità. Pubblicità fa anche rima con creatività e, se fatta bene, non può che essere dalla parte dello spettatore, che viene informato, divertito, talvolta persino commosso. Uno spettatore che, adulto o bambino, deve sempre e comunque restare libero. Libero di scegliere, libero di capire, libero di cambiare prodotto e canale.

Ettore Ongis
Direttore de L’ECO DI BERGAMO

Il 23 aprile si è svolta a Bergamo la festa finale con la premiazione.

 

   

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